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L'inqualificabile gesto del Dalai Lama

Nota: Leggere attentamente prima di proseguire la lettura

Stanno cadendo uno per uno e si stanno rivelando per quello che sono realmente!

Un processo già in atto da alcuni anni sempre più manifesto dove si predica in un modo e si pratica in un altro !!!

L'abbiamo visto quando un governo scellerato in violazione di qualsiasi tipo di libertà ci ha chiesto di esibire un certificato, il green pass, attestante l'avvenuta finta vaccinazione (non era un vaccino ma una terapia genica e lo ribadiremo ad ogni occasione), per accedere ai locali pubblici e al lavoro.
E come non ricordare i vari conferenzieri di turno, Scardovelli e Sibaldi in primis tanto per citare i più noti e gettonati, che per anni hanno incitato i loro seguaci alla rivoluzione, ad essere anime libere e ribelli ma che alla fine di conti sono stati loro stessi i primi a chinarsi proni ad un sistema marcio e corrotto, chiedendo di esibire ai loro incontri pubblici il passaporto verde incostituzionale, esclusivamente in nome del dio Denaro.
Volete essere rispettosi delle norme anti-COVID imposte dal governo italiano ed evitare grattacapi giudiziari e multe? Ok, va bene! Ma non era meglio optare incontri a distanza in streaming, visto che le tecnologie moderne lo consentono?
Ma niente è stato più forte di loro guardare ai propri interessi economici e mandare a benedire i loro stessi insegnamenti… le persone si riconosco dalle piccole cose, perché quello che fanno nel piccolo lo fanno nel grande! E poi è una questione di coerenza!

Abbiamo visto il papa definire un atto d'amore (ma dove? Gli atti d'amore sono un'altra cosa…) un "vaccino" coltivato su cellule di feti abortiti quando la stessa chiesa cattolica vieta l'aborto! Scelta uguale fatta dal capo dei buddhisti, il Dalai Lama, che si fa fotografare al momento della sua avvenuta vaccinazione quando anche il buddhismo vieta l'aborto quale forma di violenza verso una vita umana.

L'ultima arriva di nuovo dal Dalai Lama che durante un incontro pubblico con studenti universitari alla richiesta di un bambino di poterlo abbracciare, prima lo afferra con violenza per il mento (c'è un video a testimoniarlo) per baciarlo sulla bocca e poi gli chiede di succhiargli la lingua. Il bambino prima ritrae il capo, è evidente il suo rifiuto, e poi trovandosi in quella situazione non ha potuto far altro che acconsentire avvicinando la sua lingua alla lingua di sua santità, come lo definisco i suoi seguaci. Per fortuna il Dalai Lama si ferma lì alla presenza delle telecamere e di altre persone.

Se non è questo un gesto pedofilo quale dovrebbe esserlo?
Attenzione, non sto dicendo che il Dalai Lama è un pedofilo perché non c'è nessuna denuncia a suo carico ma è il gesto commesso a mo' di scherzo che è riconducibile ad un caso qualsiasi di pedofilia. I bambini cadono vittime proprio per le richieste sconce di persone adulte che li avvicinano con la scusa del gioco o dello scherzo.
Come non vogliamo mettere in dubbio gli insegnamenti del Buddhismo nella maniera più assoluta!
Condanniamo il gesto quale atto di violenza! Tant'è che lo stesso Dalai Lama ha chiesto scusa.
Se so di stare nel giusto perché chiedere scusa? Chi chiede scusa riconosce di aver sbagliato. Punto!

Ma quello che più mi sconvolge è leggere sui social network le opinioni di coloro che riconoscono la santità di quest'uomo e giustificare questo suo gesto come uno scherzo ai danni del bambino, attribuendolo all'usanza buddhista di cacciare la lingua (i tibetani quando hanno le mani occupate salutano le persone cacciando la lingua, non avendo altro da mostrare). Il Dalai Lama non ha solo cacciato la lingua, e non voleva di certo salutare il bambino visto che aveva entrambe le mani libere, ma ha chiesto espressamente che gli venisse succhiata!
Altra giustificazione che gli si attribuisce è un'altra usanza tibetana che quando persone anziane offrono caramelle ad un bambino e non potendone darne altre dicono "mangiami la lingua" ed il Dalai Lama si sarebbe solamente espresso male con l'inglese. Non direi proprio!
Un personaggio di quella levatura internazionale, uno che se ne va incontrando autorità di spicco del panorama mondiale esprimersi male in inglese lo trovo impossibile!!! E poi perché cacciare la lingua ed avvicinarla a quella del bambino?

Addirittura c'è chi sostiene che la pedofilia o abusi sessuali nel buddhismo non esistono proprio . E invece no! Esistono eccome anche lì!!!
Ci sono casi di condanne ai danni di monaci buddhisti per aver commesso abusi sessuali su donne ed addirittura c'è un monaco, Tenzin Peljor, che indaga sugli abusi nel buddhismo.
Come ho visto monaci buddhisti tibetani mangiare carne, vietato quale forma di violenza verso un essere vivente, o indossare scarpe di pelle o andarsene in giro su aerei extra lusso! Addirittura un monastero buddhista chiuso per consumo eccessivo di droghe… Ma stiamo scherzando?

Ma questo dice molto altro… Chi va dietro alle religioni o ai vari movimenti spirituali di ogni tipo dove c'è una figura, un guru, un leader, uno che ti dice quello che è giusto e che è sbagliato e che ti dice quello che devi fare, tu seguace perdi razionalità e la capacità di giudizio!
A dirla tutta ogni volta che chinate il capo e vi prostate ai loro piedi riconoscete la divinità (o santità è la stessa cosa) in loro e ve la private in voi! Quello che riconoscete in queste personaggi lo dovete cercare e riconoscere dentro voi stessi!

Quindi toglietevi le fette di salame dagli occhi, il prezzemolo dalle orecchie, il pezzo di limone dalla bocca e ritornate anime libere quali siete!!!

Ogni guru è una trappola. Ogni leader è un tiranno. Ogni maestro confonde. La malattia del secolo si chiama "dipendenza". È ridotta a una debole luce il contatto con la propria anima. Se fossimo in contatto con il nostro cuore profondo, cioè il luogo reale dello spirito, non accetteremmo nessun leader, nessun maestro, nessun guru. Saremmo indipendenti. Svegli. Vigili. Autonomi e non automi. (Jiddu Krishnamurti)

Satvan Atmajagarananda Deva
「सत्वन् आत्माजागरणआनन्द देव」

14 apr 2023 / in Anime Ribelli


Kōan del giorno 「公案」

Tu sei là dove sono i tuoi pensieri. Fai attenzione che i tuoi pensieri siano dove tu vuoi essere. Rabbi Nachman di Breslov

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