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Tashi delek

Tashi delek 「བཀྲ་ཤིས་བདེ་ལེགས」 è il consueto saluto tibetano, che abbiamo adottato in associazione in particolare nel nostro percorso Yoga, che può essere tradotto in "lieta benignità" anche se il suo significato è molto più profondo:
Tashi è una parola di augurio il cui significato è "che la buona sorte ricada su coloro a cui si rivolge il saluto";
mentre Delek vuol dire "pace, pace universale".
È un augurio di liberazione dall'ignoranza e dall'attaccamento alle illusioni della realtà che sono alla base della rabbia e dell'odio.

Ta significa buono, luminoso, perfetto, di buon auspicio…;

Shi significa buoni risultati, risultati meravigliosi e armonia, così come tutti i tipi di buoni auspici e sogni;

De significa nessuna malattia, nessun disastro, nessuna guerra, nessun disordine, serenità, energia positiva, pace, felicità, gioia, grandezza…;

Lek significa niente sporcizia, bello, grande perfezione, pieno di buona volontà, l'adempimento di desideri, benefici e prestazioni.

Tulku Dakpa Rinpoche 「སྤྲུལ་སྐུ་གྲགས་པ་རིན་པོ་ཆེ」 (1), un lama della scuola Nyingma del buddismo tibetano, spiega il significato esteriore ed interiore celato nel saluto:

Tashi esteriore significa il desiderio di armonia tra terra, acqua, fuoco e aria, e la libertà da nemici, furti e ladri.
Delek esteriore significa abbondanza di crescita di alberi da frutto e fiori, e aumento della vita, del potere, della ricchezza e della fama.

Tashi interiore significa il desiderio che gli elementi interiori di tutti gli esseri senzienti siano in armonia e che siano liberi da malattie, spiriti ostacolanti e povertà, e che abbiano pace da litigi e discussioni con gli altri.
Delek interiore indica la ricchezza dell'accumulo delle dieci virtù (2), la conoscenza della giusta visione, la giovinezza, la salute e la forza.

Tashi segreto significa il desiderio che il riconoscimento della natura nascosta della mente porti serenità e qualità eccellenti.
Delek segreto significa libertà da tutti i cinque veleni (3) delle emozioni, dei pensieri e degli spiriti ostacolanti, nonché un oceano di qualità di felicità e beneficio.

Tashi esteriore significa il desiderio che tutte le madri senzienti nei tre mondi (4) e nei sei regni (5) si rendano conto che tutte le cose samsariche (6) non hanno essenza né valore, come un sasso su un sentiero o le cose nella spazzatura.
Delek esteriore significa realizzare, attraverso una rinuncia genuina e non artefatta, che i tre gioielli (7) sono il più alto protettore.

Tashi interiore significa il desiderio di gentilezza amorevole nei confronti di tutti gli esseri senzienti madre, pari ai nostri genitori di questa vita. Con felicità e mente disponibile desideriamo realizzare la pratica di vedere il sé e gli altri come uguali, di scambiare il sé e gli altri o di vedere gli altri come più importanti di sé stessi.
Delek interiore significa libertà dall'oscurità dell'aggrapparsi a sé stessi e mente straordinaria di beneficiare tutti, sostenuta dalle eccellenti sei pāramitā.

Tashi segreto significa il desiderio di riconoscere che il proprio terreno è naturalmente puro, e che da questo nascono la percezione pura e la devozione verso tutti gli esseri senzienti, sostenute dalla diligenza.
Delek segreto significa realizzare gli stadi di generazione e di perfezione attraverso il potere delle benedizioni degli esseri realizzati.

Tashi esteriore significa la natura del Buddha Nirmāṇakāya (8), che è l'eccellente realizzazione di aver completamente abbandonato le due oscurità e realizzato le due saggezze (9).
Delek esteriore significa girare la ruota del dharma (10) secondo le esigenze dei tre tipi di esseri senzienti (11).

Tashi interno significa Buddha Saṃbhogakāya (12), che ha le cinque eccellenti certezze.
Il Delek interno è la natura del più alto maestro dei nobili eccellenti, che ha tredici ornamenti (13).

Tashi segreto significa Buddha Dharmakaya (14), che è la fonte delle due forme del Buddha a beneficio degli esseri senzienti, basate sull'auto-realizzazione, e che ha acquisito i dieci poteri (15).
Delek segreto significa essenza incondizionata della mente, beatitudine, chiarezza e libertà da qualsiasi concezione.

La realtà di Tashi significa che l'essenza primordialmente pura, la sua natura di totale chiarezza e la compassione onnipervadente dei tre kaya (16) esistono naturalmente in ogni essere senziente. Questa può anche essere chiamata come l'essenza del Buddha primordiale.
La realtà di Delek significa che in noi, in questo preciso momento, l'oceano delle qualità dei Buddha è totalmente compiuto, libero da cambiamenti, aumenti e diminuzioni.

Quando ci viene rivolto il saluto si risponde con un tashi delek shu 「བཀྲ་ཤིས་བདེ་ལེགས་ཞུ」.

In Tibet quando si saluta pronunciando Tashi Delek si portano le mani giunte sul petto, noi invece, essendo satvan (guerrieri), lo facciamo con la mano destra alzata e chiusa a pugno quale atto d'azione di lotta e proposito d'impegno per la realizzazione, personale e collettiva, di tutte le ideazioni celati all'interno del saluto.

1 Tulku Dakpa Rinpoche, nato nel 1975, è stato riconosciuto da Mindrolling Trichen Rinpoche, uno dei più grandi maestri tibetani, come una reincarnazione di Drupwang Rogza Sonam Palge, uno yogi nascosto del Tibet orientale. Si è laureato presso l'Università del Buddismo tibetano del Monastero di Mindrolling come detentore certificato del lignaggio sia del sutra che del tantra.

2 Le dieci virtù del Buddhismo, le pāramitā, sono delle qualità che possono condurci al risveglio spirituale e sono: Dāna (generosità, disponibilità), Sīla (virtù, moralità, condotta appropriata), Nekkhamma (rinuncia ai beni materiali, ai piaceri e alla famiglia), Pañña (saggezza trascendente, comprensione), Viriya (energia, diligenza, vigore, sforzo), Khanti (pazienza, tolleranza, sopportazione, accettazione), Sacca (verità, onestà, coerenza), Aḍḍhiṭhana (determinazione, risolutezza), Mettā (amorevole gentilezza, benevolenza), Upekkha (amorevole gentilezza, benevolenza).

3 Nel Buddhismo i cinque veleni, che contaminano la nostra mente e ostacolano il manifestarsi della sua innata saggezza, sono: l'odio, l'attaccamento, l'ignoranza, l'orgoglio e la gelosia.

4 I tre mondi nel Buddhismo sono: 1. il mondo del desiderio, dove vivono esseri senzienti pieni di lussuria, avidità, fame e ossessionati dai loro desideri; 2. il mondo della forma, dove gli esseri senzienti sono stati liberati dai due desideri ossessivi di lussuria e fame, hanno trasceso i loro desideri, ma hanno ancora una forma fisica e sono quindi soggetti al controllo e all'influenza delle condizioni materiali e delle restrizioni del loro ambiente; 3. ed il mondo della non forma, dove gli esseri sono liberi da tutti i desideri e dalla forma fisica con le sue restrizioni materialistiche.

5 I sei regni nel Buddhismo, dove si sperimenta il ciclo della rinascita, sono: 1. il regno infernale, dove l'odio è la condizione d'esistenza e gli esseri viventi soffrono dolori inimmaginabili e indescrivibili; 2. il regno degli spettri insaziati, dove per questi spiriti è impossibile trovare ciò che si desidera ed hanno costantemente fame; 3. il regno degli animali, dove gli esseri soffrono per la paura ed il dolore, che risultano dal continuare a uccidersi e mangiarsi a vicenda; 4. il regno degli umani, una dimensione meno legata al dolore in cui si verificano le possibilità di un risveglio spirituale; 5. il regno dei demoni gelosi o semidei, dove apparentemente si conduce un'esistenza felice ricca di poteri e piaceri e vivono per decine di migliaia di anni come in una sorta di paradiso con giardini magnifici e strutture stupende ma sono continuamente in lotta con gli dei superiori; 6. ed il regno degli dei, dove il tempo è la caratteristica delle divinità (un giorno equivale a 100 giorni nostri e vivono fino a 500 anni) ma che vivono comunque una condizione infelice perché in costante lotta coi demoni gelosi.

6 Il Saṃsāra è il ciclo vitale al quale tutti gli esseri umani sono inevitabilmente sottoposti, con l’accumulo giornaliero di Karma negativo che condanna a una rinascita di sofferenza in un livello inferiore dell'esistenza o di Karma positivo che porta ugualmente alla rinascita ma in condizioni migliori. Karma, il cui significato letterale è azione, è il principio secondo il quale "per ogni azione, c'è una reazione uguale e contraria".

7 Nel Buddhismo per i tre gioielli sono gli elementi a cui i buddhisti ricorrono per trovare rifugio e s'intendono: il Buddha, l'Illuminato o il Risvegliato che può essere riferito alla persona del Buddha o alla sua natura o alla più alta potenziale spiritualità presente in tutti gli esseri umani; il Dharma, gli insegnamenti del Buddha; e il Saṃgha, la comunità di quanti hanno ottenuto l'Illuminazione o, in senso più ampio, la comunità di quanti praticano il Buddhismo.

8 Il Buddha Nirmāṇakāya 「སྤྲུལ་སྐུ་」è il "Corpo di Emanazione", cioè il corpo fenomenico con cui il Buddha appare e predica in un dato universo ed in un determinato tempo per compassione nei confronti degli esseri senzienti.

9 Nel Buddhismo esistono due tipi di oscurità che bloccano la nostra realizzazione e saggezza e che impediscono di realizzare la completa liberazione dalla sofferenza e dalla miseria dell'esistenza ciclica: le oscurazioni emotive, che disturbano emozioni e atteggiamenti e che prevengono la liberazione, e le oscurazioni cognitive, che riguardano tutti i materiali di consumo e che impediscono l'onniscienza. Le due saggezze, invece, sono: la saggezza che conosce la natura ultima della mente e dei fenomeni; e la saggezza che conosce la molteplicità di questi fenomeni.

10 Per i buddisti il Dharma sono gli insegnamenti del Buddha, che ci aiutano a portarci dal nostro stato attuale di confusione e infelicità a uno stato di consapevolezza e gioia.

11 Nel buddhismo gli esseri senzienti vivono in tre reami: nel Kāmaloka, il "reame del desiderio"; nel Rūpaloka, il "reame della forma" e nell'Arūpaloka, il "reame del senza-forma".

12 Il Buddha Saṃbhogakāya 「ལོངས་སྐུ」 è il "Corpo di Fruizione" o "Corpo di Completo Godimento" del Buddha e rappresenta lo stato di realizzazione finale che possiede cinque certezze: 1. avrà un corpo con 32 caratteristiche maggiori (segni eccellenti) e 80 caratteristiche minori (caratteristiche esemplari); 2. darà insegnamenti del Dharma con una voce che è continua e senza nessuna interruzione; 3. insegnerà il Dharma esclusivamente ad ārya bodhisattva, cioè ad esseri altamente realizzati; 4. vivrà continuamente senza mai dimostrare una morte nel parinirvāṇa (estinzione di un Buddha o di un maestro illuminato); 5. e il luogo dove dimora ed insegna è un regno puro di Akanishta, cioè un "regno sotto nessun altro".

13 I tredici ornamenti del Saṃbhogakāya perfetto sono: i cinque ornamenti di seta「དར་གྱི་ཆོས་གོས་ལྔ」(1. fascia per capelli, 2. indumento superiore, 3. sciarpa lunga, 4.cintura, 5. indumento inferiore) e gli otto gioielli d'ornamento 「རིན་པོ་ཆེའི་རྒྱན་བརྒྱད」 (1. gioiello da corona, 2. orecchini, 3. collana corta o fascia da collo, 4. bracciali o spallacci, 5. due collane lunghe; 6: braccialetti; 7. cavigliere, 8. anelli o 1. corona, 2. orecchini, 3. fascia per il collo, 4. spallacci, 5. collana di media lunghezza; 6: collana lunga; 7. braccialetti, 8. cintura o nappe).

14 Il Buddha Dharmakāya 「ཆོས་སྐུ」 è "Corpo del Dharma" o "Corpo di Verità" cioè l'essenza di tutto ciò che esiste. Il Buddha, prima di lasciare il mondo, disse ai suoi discepoli: «Solo il mio corpo lascerà questo mondo. Il mio corpo del Dharma rimarrà con voi per sempre».

15 I dieci poteri nel Buddhismo sono: 1. il potere sulla vita; 2. il potere sulla mente; 3. il potere sulle cose materiali; 4. il potere sull'azione; 5. il potere sulla nascita; 6. il potere sulle aspirazioni; 7. il potere sulla preghiera; 8. il potere sui miracoli; 9. il potere sulla saggezza; e 10. il potere sul Dharma.

16 I tre kaya sono i tre corpi del Buddha: Nirmāṇakāya, Saṃbhogakāya e Dharmakāya.


Kōan del giorno 「公案」

«Non sia turbato il vostro cuore. Abbiate fede in Dio e abbiate fede anche in me. Nella casa del Padre mio vi sono molti posti. Se no, ve l'avrei detto. Io vado a prepararvi un posto; quando sarò andato e vi avrò preparato un posto, ritornerò e vi prenderò con me, perché siate anche voi dove sono io. E del luogo dove io vado, voi conoscete la via».
Gli disse Tommaso: «Signore, non sappiamo dove vai e come possiamo conoscere la via?». Gli disse Gesù: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se conoscete me, conoscerete anche il Padre: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto». Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta». Gli rispose Gesù: «Da tanto tempo sono con voi e tu non mi hai conosciuto, Filippo? Chi ha visto me ha visto il Padre. Come puoi dire: Mostraci il Padre? Non credi che io sono nel Padre e il Padre è in me? Le parole che io vi dico, non le dico da me; ma il Padre che è con me compie le sue opere. Credetemi: io sono nel Padre e il Padre è in me; se non altro, credetelo per le opere stesse. In verità, in verità vi dico: anche chi crede in me, compirà le opere che io compio e ne farà di più grandi, perché io vado al Padre. Qualunque cosa chiederete nel nome mio, la farò, perché il Padre sia glorificato nel Figlio. Se mi chiederete qualche cosa nel mio nome, io la farò.
Gesù - Vangelo di Giovanni (testo)

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