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Cambia il Padre nostro, come se a Dio importasse qualcosa…

Nota: Leggere attentamente prima di proseguire la lettura

È notizia di questi giorni la modifica del testo della preghiera più famosa al mondo, il Padre Nostro.

L'assemblea generale della conferenza episcopale italiana, fortemente incoraggiata dallo stesso papa Francesco, ha difatti approvato la nuova versione di uno dei versetti finali della preghiera, in cui il vecchio "non ci indurre in tentazione" diventa "non abbandonarci alla tentazione".

Ma davvero hanno così importanza le parole che vengono pronuncite e che ci hanno obbligato ad imparare a memoria fin da piccoli?
Certo che no!

A tal proposito, come spunto di riflessione, guardiamo una scena della serie trasmessa da Netflix La casa di carta , che ha poco a che fare con la spiritualità, narrando la storia di otto persone che vengono reclutate per una rapina estremamente ambiziosa: irrompere nella Fábrica Nacional de Moneda y Timbre, la zecca nazionale spagnola di Madrid, e stampare 2.400 milioni di euro per poi sparire con l'ingente malloppo.

«E secondo te Dio sta lì a vedere se lo dici bene o lo dici male?»

Non so quante volte avrò visto e rivisto questa scena… Ma davvero Dio sta lì a vedere se una preghiera la dici bene o la dici male?
Certo che no! La devozione con cui si prega ha più importanza, l'intenzione, il fine… ma più di ogni cosa quello che conta agli occhi di Dio è l'azione, l'amore incondizionato con cui affrontiamo la vita e le persone che ci circondano… tant'è che lo stesso Gesù Cristo disse: «Vi do un comandamento nuovo: che vi amiate gli uni agli altri» (Gv 13, 34), che sostituisce ogni altro vecchio precetto, e «ogni volta che avete fatto queste cose a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me» (Mt 25,40).

Cos'altro aggiungere? Assolutamente niente!!!

La chiesa cattolica da sempre ha il vizio di stravolgere completamente il messaggio di Gesù Cristo e di reinterpretare a comodi suoi i passi del vangelo.

Quante volte in chiesa durante la celebrazione della messa abbiamo sentito "poi prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e lo diede loro dicendo: «Questo è il mio corpo che è dato per voi; fate questo in memoria di me»".
"Fate questo in memoria di me" cosa significa? Per la chiesa cottolica è l'istituzione della celebrazione della messa, per me è l'amorevole condivisione di quello che si ha con gli altri!
E quel "questo è il mio corpo" significa che Dio è in ogni cosa, è il "corpo" di ogni cosa. Infatti nel libro dell'Apocalisse capitolo 22 versetto 13 leggiamo «Io sono l’Alfa e l’Omega, il primo e l'ultimo, il principio e la fine».
Potete mangiare pure l'erba (data per voi) e anche lì vi ciberete di Dio e troverete Dio!

Ora con questo versetto dell'Apocalisse viene meno anche la prima strofa della preghiera: "Padre nostro che sei nei cieli".
«Lui non è in cielo, è dappertutto, è con voi. Se voi siete qui e Lui è in cielo allora qui voi siete da soli, e lì anche Lui è solo. No, no, no, no.» Prabhat Ranjan Sarkar (Shrii Shrii Anandamurti)
Nel vangelo apocrifo di Tommano, non riconosciuto dalla chiesa cattolica, Gesù disse: - Se coloro che vi guidano vi dicono: «Ecco! Il Regno è nel cielo», allora gli uccelli del cielo vi saranno prima di voi. Se essi vi dicono: «Il Regno è nel mare», allora i pesci vi saranno prima di voi. Ma il Regno è dentro di voi ed è fuori di voi. Quando conoscerete voi stessi, sarete conosciuti e saprete che siete figli del Padre Vivente. Ma se non conoscerete voi stessi, allora sarete nella privazione e sarete voi stessi privazione.

Insomma preghiere e insegnamenti che fanno acqua da tutte le parti!

Ora non voglio entrare nel merito di ciò che ha spinto papa Bergoglio a modificare la preghiera ma inizio a chiedermi quali sono state le esatte parole con cui Gesù ha insegnato il Padre Nostro agli uomini di quel tempo.
La risposta non la sapremo mai, a meno che non si ritrovi un vecchio documento dell'epoca scritto in aramaico, la lingua parlata da Gesù Cristo, in quanto l'unica versione più antica conosciuta della preghiera è in greco antico e come potete bene immaginare da una traduzione all'altra qualcosa si può perdere e non mi riferisco solo al significato ma anche all'impronta energetica dei suoni delle parole.

Anila Kumar Deva 「अनिल कुमारदेव」

08 dic 2018 / in Anime Ribelli

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